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Centro Veterinario Larini & Marcoaldi

LIPIDOSI EPATICA PAPPAGALLO

LIPIDOSI EPATICA PAPPAGALLO

 

Il fegato degli uccelli è molto voluminoso e facile bersaglio di molti agenti patogeni: virus, batteri, parassiti e sostanze tossiche possono causare gravi problemi epatici, fino a mettere a repentaglio la vita stessa dei volatili.

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Tra le varie malattie che affliggono il fegato degli uccelli ornamentali la lipidosi epatica è forse quella più frequentemente osservabile nella pratica veterinaria. 
In questa malattia si osserva una progressiva sostituzione delle cellule epatiche con grasso: quando il fegato ne è ormai in gran parte "infarcito” compaiono i primi sintomi, segno evidente del cattivo funzionamento dell’organo.

Gli uccelli affetti dalla lipidosi epatica mostrano generalmente difficoltà nella respirazione in quanto il grasso occupa anche gran parte dell’addome, comprime i sacchi aerei e riduce lo spazio respiratorio a disposizione del volatile. Le difficoltà nella respirazione sono osservabili soprattutto quando gli uccelli svolgono un’attività fisica, come il volo.

Il fegato aumenta di volume e deborda in addome oltre il limite dello sterno; tale caratteristica si può notare facilmente nelle specie di piccola taglia e dalla pelle sottile, come i canarini, in cui il fegato si evidenzia come una "mezzaluna” scura. 
L’addome degli uccelli con lipidosi appare molto spesso rigonfio.

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Fondamentale nel trattamento della lipidosi è la somministrazione di integratori dietetici a base di sostanze disintossicanti ed in grado di eliminare i grassi dal fegato. Come i preparati contenenti vitamine del gruppo B, colina, metionina ed alcuni particolari estratti vegetali (ad esempio quelli di cardo mariano e tarassaco) dalla spiccata attività epatoprotettiva. 

Pelle secca e petto grasso

L’aspetto delle penne è scadente e non di rado mostrano colori anomali, ad esempio giallastro invece che verde o rossastro invece che grigio. 
La pelle è generalmente secca e causa prurito ai volatili. 
Molto spesso gli uccelli con lipidosi epatica appaiono grassi, con accumuli adiposi sottocutanei a livello di addome, petto, fianchi, clavicole.

Non di rado si assiste ad una crescita eccessiva della punta del becco e delle unghie, oltre a difetti della coagulazione del sangue per cui la semplice rottura di una penna in crescita può determinare un prolungato sanguinamento.
Nelle fasi finali della malattia si possono avere disturbi dell’equilibrio o crisi epilettiformi, per il passaggio di tossine nel circolo ematico.

La malattia può colpire virtualmente tutti gli uccelli, anche se sono predisposte maggiormente alcune specie, come le cocorite, le calopsitte e le amazzoni tra i pappagalli; i lucherini, i ciuffolotti ed alcune razze di canarini (Border, Gloster) tra i passeriformi. Lipidosi epatica pappagallo.jpeg

Quasi sempre una cattiva alimentazione è alla base della lipidosi epatica e la causa va ricercata in particolare nella dieta ipercalorica, basata per esempio su semi di girasole, di niger o di altri alimenti grassi. Le probabilità di ammalarsi aumentano notevolmente se gli uccelli non possono compiere sufficiente moto, come avviene per i soggetti costretti a svolgere una vita sedentaria in gabbie di ridotte dimensioni.

Da queste ultime considerazioni si evince facilmente come il fegato grasso sia facilmente prevenibile con una migliore gestione degli uccelli in cattività. Anche il trattamento dei volatili sofferenti di lipidosi epatica prevede la somministrazione di una dieta più consona alle esigenze degli uccelli. A tale scopo vanno benissimo gli alimenti formulati (estrusi o pellet) a basso tenore calorico. 
Frutta e verdura sono di valido aiuto perché riducono ulteriormente il livello di grassi della dieta ed allo stesso tempo saziano i volatili.


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